Il muscolo è in grado di contrarsi e di rilassarsi-distendersi.
Per tono muscolare si intende la resistenza del muscolo allo stiramento passivo.
Il muscolo nella condizione fisiologica presenta un certo grado di resistenza allo stiramento, quando questa resistenza è ridotta, parliamo di ipotonia e il muscolo alla mobilizzazione si presenta abbastanza flaccido e si “distende” molto facilmente.
Nei casi di ipertonia invece il muscolo presenta una maggiore resistenza allo stiramento e alla mobilizzazione passivasi avverte una certa rigidità.
Le alterazioni del tono muscolare possono coinvolgere tutta la muscolatura compresa quella del viso o a volte essere localizzate soprattutto agli arti inferiori.
Le cause sono diverse e tuttora si eseguono degli studi anche a livello genetico, a volte può essere il sintomo di una patologia più complessa o si può riscontrare una certa predisposizione familiare.
La presenza di alterazioni del tono muscolare, può determinare dei ritardi dello sviluppo psicomotorio.
Nei casi di ipotonia il bambino ha maggiore difficoltà nel contrastare l’azione della forza di gravità , per lui qualsiasi movimento è più faticoso rispetto ad un neonato con un tono muscolare nella norma, per cui il bambino può evidenziare ritardi nell’acquisizione del controllo del capo, nel rotolare; la postura prona è molto spesso poco sopportabile per questi bambini e il capo non si solleva dal piano di appoggio, la stessa difficoltà viene poi riscontrata nell’acquisizione delle posture antigravitarie ( postura seduta ed eretta).
Nei casi in cui l’ipotonia è modesta , cioè non ci troviamo di fronte a situazioni di forte flaccidità (floppy infant) che sono spesso sintomo di malattie più complesse, il tono muscolare si regolarizzerà con la crescita, ma è consigliabile, quando si notano dei ritardi nell’acquisizione delle diverse competenze, intervenire il prima possibile.
Molto spesso infatti possono essere sufficienti dei consigli forniti dal terapista ai genitori,( stimolazioni adeguate, posture facilitanti,massaggio infantile, ecc.) per fare in modo che il bambino non sviluppi un ritardo che invece richiederebbe un maggior impegno per essere risolto.
Anche il neonato con ipertono può evidenziare delle difficoltà nello sviluppo motorio, perché l’aumento del tono muscolare agisce favorendo posture e schemi in estensione.
Per esempio il bambino è molto bravo nello stendere le gambe, tanto che a volte è difficile cambiarlo e quando si arrabbia si estende talmente tanto che si punta con la testa, formando una posizione ad arco (opistotono) che è complicato controllare.
Il bambino con ipertono quindi non ha solitamente difficoltà nel controllare il capo, ma può averne nell’imparare a rotolare o rotola utilizzando uno schema in estensione e non in flessione come dovrebbe essere.
E’un bambino che difficilmente dalla posizione supina si afferra i piedini e li porta alla bocca perché la muscolatura estensiora forte ne rende difficile l’esecuzione. Ma perché è importante che il bambino esegua questi movimenti?
Oltre ad essere un esplorazione delle proprie parti del corpo e quindi favorire lo sviluppo dello schema corporeo, permette di imparare uno schema corretto del rotolamento ed inoltre il bambino sperimenta uno posizione di flessione del bacino che è la stessa che svilupperà nella postura seduta.
Infatti nell’acquisizione della postura seduta, il bambino è inizialmente flesso in avanti perché controlla il capo e la parte superiore del dorso, ma ancora non mantiene la parte inferiore del tronco e mantiene la posizione con l’ appoggio anteriore delle mani sul piano.
Il bambino con ipertono può avere difficoltà a seguire questo sviluppo perché lo schema che gli viene meglio e più naturale è quello in estensione e quindi presenterà la tendenza ad andare indietro con la schiena.
Nei casi in cui si parla di lieve ipertono non legato a patologie più complesse, i suggerimenti di un terapista e se necessario alcune sedute di riabilitazione psicomotoria, possono risolvere una situazione che senza un precoce intervento si può trasformare in un ritardo dello sviluppo psicomotorio che richiederebbe un intervento più lungo e lievemente più complicato.