L’esperienza decennale nel trattamento delle patologie ortopediche e neuromotorie dell’età evolutiva, ci permette di affermare che l’intervento integrato di riabilitazione motoria e trattamento osteopatico, svolto dalle seguenti figure professionali: Il terapista della riabilitazione dell’età evolutiva; L’osteopata; Permette di intervenire
Le patologie
Con la collaborazione di diversi specialisti del settore (Neuropsichiatra infantile, psicologa, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva e logopedista) e 10 anni di esperienza lavorativa ci occupiamo di prevenzione, valutazione e trattamento dei disturbi dello sviluppo.
L’intervento riabilitativo in età evolutiva deve essere necessariamente precoce e globale affinché il bambino sviluppi le proprie potenzialità intese come unità di corpo, mente ed emozione.
Il bambino è un individuo in crescita e dovrebbe sviluppare armonicamente tutte le proprie funzioni e competenze.
Questo non può avvenire se non possiede una buona conoscenza del proprio schema corporeo e un’adeguata organizzazione del proprio corpo nello spazio e nel tempo. Diversi studi evidenziano come delle buone capacità motorie (coordinazione motoria, coordinazione oculo-manuale, adeguata motricità fine, ecc.) siano in stretta relazione con le funzioni esecutive e quindi con gli apprendimenti.
Le tecniche di neuro-immagine evidenziano che se è vero che determinate aree del cervello svolgono funzioni specifiche gli studi più recenti dimostrano che una funzione non è svolta esclusivamente dall’area deputata ma sono fondamentali i processi di integrazione che avvengono grazie alle cortecce associative. Queste ricevono le informazioni dalle are sensoriali e attivano le funzioni cerebrali più elevate come percezione, linguaggio, memoria e comportamenti emozionali.
Per questi motivi l’intervento riabilitativo deve essere integrato e prevedere la collaborazione, in maniera mirata e specifica, di diverse figure professionali (Neuropsicomotricista e Logopedista).
Cammino sulle punte dei piedi (idiopathic toe-walking)
Per “cammino sulle punte” o”idiopathic toe-walking, si intendono quei bambini che presentano un cammino sulle punte dei piedi dopo i 18/24 mesi, in assenza di disturbi neurologici. I bambini acquisiscono la deambulazione tra i 12 e i 18 mesi ed
Patologie neuromotorie (paralisi cerebrale infantile)
La paralisi cerebrale infantile è “un disordine persistente , ma non immodificabile, del movimento e della postura, dovuto ad una lesione non progressiva del cervello immaturo” L’emiplegia è la forma di PC che determina una disabilità motoria monolaterale. Il quadro
La disprassia, disturbi della coordinazione motoria
La disprassia dello sviluppo o disturbo della coordinazione motoria Per quanto riguarda la definizione e la classificazione della disprassia, manca tuttora in letteratura un consenso. La definizione secondo il DSM-IV (1994) definisce così la disprassia: “Il disturbo di sviluppo della
Il ritardo dello sviluppo motorio
Il termine ritardo motorio, viene abitualmente usato per definire il rallentamento della sequenza di sviluppo delle competenze motorie globali e quindi dell’organizzazione posturale antigravitaria e degli schemi di spostamenti. Il ritardo dello sviluppo motorio è spesso associato ad lieve ipotono
Il ritardo psicomotorio
La definizione ritardo dello sviluppo psicomotorio, viene utilizzata quando nello sviluppo del bambino si evidenzia la mancata acquisizione delle competenze motorie, cognitive e comunicative in relazione all’età cronologica. Rispetto quindi al ritardo motorio semplice, che si riferisce alle sole competenze
Alterazioni della colonna vertebrale (scoliosi, dorso curvo…)
Scoliosi Le scoliosi sono alterazioni della colonna vertebrale, per scoliosi si intende una deviazione permanente laterale e rotatoria del rachide ad eziopatogenesi multipla, spesso ignota, dalla quale conseguono alterazioni sia estetiche che funzionali. Le scoliosi possono essere divise in paramorfiche
Torcicollo congenito miogeno – Torcicollo posturale
Il torcicollo miogeno congenito E’ determinato dalla retrazione fibrosa del muscolo sterno-cleido-mastoideo di un lato. Lo sternocleidomastoideo è un muscolo costituito da quattro capi: il cleido-mastoideo, il capo profondo, teso dal terzo interno della clavicola all’apofisi mastoidea; il cleido-occipitaleche ricopre la maggior
Ipertono muscolare: Come stimolare lo sviluppo del bambino
(0-3 mesi) Per quanto riguarda le indicazioni sulla cura posturale del neonato sono valide quelle relative al bambino con lieve ipotono muscolare. Nell’accudimento quotidiano è utile favorire le posture raccolte, quelle cioè in cui il bambino non è in completa estensione,
Ipotono – Ipertono: alterazioni del tono muscolare
Il muscolo è in grado di contrarsi e di rilassarsi-distendersi. Per tono muscolare si intende la resistenza del muscolo allo stiramento passivo. Il muscolo nella condizione fisiologica presenta un certo grado di resistenza allo stiramento, quando questa resistenza è ridotta,