Ipotono muscolare: Come stimolare lo sviluppo del bambino

(0-3 mesi)

Il primo elemento fondamentale valido per tutti i neonati, non solo per chi ha dei disturbi del tono muscolare  è la cura posturale.

Il bambino durante le ore notturne, deve essere sistemato in posizione supina, come raccomandato dall’American Academy of  Pediatrics  nel 1992 e dalla Società Italiana di Pediatria  nel 1997, che indicano questa postura, quella più idonea  per  prevenire  la SIDS  (Sudden Infant Death Syndrome), ma durante il giorno il neonato deve variare la posizione che assume,  in modo  tale che le strutture ossee, in particolare quelle del cranio, ricevano delle pressioni adeguatamente distribuite e alternate.

In questi ultimi anni infatti si è evidenziato un aumento di plagiocefalie occipitali e di torcicolli di tipo posturale.

Il  torcicollo  posturale si evidenzia dopo la nascita e non è determinato da uno stiramento del muscolo sternocleidomastoideo durante il parto, né da una posizione anomala mantenuta nella pancia, durante la gravidanza .

E’ un torcicollo che si evidenzia alcuni mesi successivi alla nascita, determinato da un atteggiamento del capo viziato, mantenuto per lungo tempo.

Per plagiocefalia si intende  una deformazione delle ossa del cranio che  ricevendo continuamente una pressione dal piano di appoggio, si appiattiscono e nei casi più gravi, questo determina anche delle asimmetrie a livello facciale.

Alcuni studi hanno messo in evidenza  la relazione tra la modalità di accudimento  consigliata (posizione supina) e l’aumentare di questi disturbi.

E’ utile dire che ci sono alcune caratteristiche predisponenti, cioè all’interno del gruppo di neonati, i cui genitori seguendo le indicazioni  della Società Italiana di Pediatria, mantengono il neonato per la maggior arte del tempo in posizione supina,  i neonati in cui si evidenzia una lieve ipotonia muscolare, sono quelli maggiormente   a rischio di plagiocefalie e di torcicolli posturali.

Questo si verifica perché il neonato con lieve ipotonia muscolare è un bambino più fermo, statico,  che fatica maggiormente a controllare il capo e quindi più predisposto, se non stimolato, a mantenere sempre la stessa posizione, con le conseguenze indicate sopra.

Quindi l’indicazione è quella durate il giorno di sistemare il neonato anche sul fianco, sia destro che sinistro, si può utilizzare il cuscino “nanna sicura”, che fa in modo che il bambino non rotoli in postura prona;  dopo il primo mese di vita  posizionare il neonato, da sveglio in postura prona, in modo tale che non appoggi  sempre sulle ossa del cranio e stimoli la muscolatura del collo.

La posizione prona è poco piacevole per il neonato con lieve ipotonia, perché chiaramente fatica nel mantenere  la testa sollevata dal piano di appoggio, per questo motivo si possono utilizzare degli ausili.

Per esempio si può arrotolare un piccolo asciugamano, creando  un rullo da sistemare sotto il cavo ascellare.

In questo modo il bambino è più sollevato dal piano di appoggio e può sostenersi meglio appoggiandosi sul piccolo rullo.

Allo stesso modo il neonato  può essere posizionato sul torace della mamma sdraiata a pancia in sù, in questo modo oltre a favorire lo sviluppo della muscolatura del collo, si stimola la relazione e l’attaccamento. La mamma può ricercare il contatto di sguardo con il piccolo e fargli ascoltare la propria voce.

La postura prona può essere mantenuta per qualche minuto, durante i periodi di veglia del neonato (dopo primo mese di vita) e successivamente dal secondo  mese si possono allungare  i tempi e può essere posizionato anche più volte al  giorno.

Anche l’utilizzo della fascia, è indicato perché il neonato sperimenta una postura semisdraiata o verticale, in entrambi i casi raccolta, a contatto con il genitore, in cui la forza di gravità non agisce schiacciandolo sul piano, come nella carrozzina e nell’ovetto.

E’ importante  già  nei primissimi mesi offrire delle stimolazioni simmetriche al bambino, quindi alternare il lato in cui viene allattato, sia che si tratti di allattamento materno che artificiale, variare il lato in cui viene stimolato, sia attraverso il  volto e la voce, sia successivamente con l’utilizzo di  sonaglini e giochini vari.

Anche  eseguire il massaggio infantile offre al neonato con ipotonia muscolare  diversi benefici:

  • Stimolazione ( diversi studi evidenziano l’effetto stimolante sui diversi apparati dell’organismo, muscolare, nervoso, ecc.)
  • Rilassamento (riduzione degli ormoni dello stress, aumento degli ormoni anti stress ossitocina, serotonina ecc.)
  • Sollievo da disturbi legati all’immaturità dell’apparato digerente (coliche, gas, stipsi ecc.)
  • Interazione (favorisce la relazione e l’attaccamento con le figure genitoriali).

Per maggiori informazioni www.massaggioinfantileroma.it

 (3-6 mesi)

Dal terzo mese in  poi i tempi di veglia del bambino si allungano, è più attivo,  curioso e interessato all’ambiente esterno.

Il genitore in questa fase può, continuare a stimolare il bambino nell’acquisizione del controllo del capo disponendolo a pancia sotto per tempi lievemente più lunghi ,sia con l’ausilio dell’asciugamano arrotolato , ma anche senza.

Inoltre ai cambi del pannolino  si può far esercitare il piccolo trazionandolo anteriormente per le braccine verso la posizione seduta e facendolo ritornare in posizione supina lentamente, in modo che anche nel ritorno debba controllare il capo.

Il genitore può stimolare la prensione e l’apprendimento del rotolamento, disponendo il neonato su un fianco e con il proprio volto o con un giochino far giocare il neonato, eseguendo questo gioco sia da un lato che dall’altro.

In posizione supina si può giocare con il bambino avvicinando i piedini verso il torace, in modo che tenti di afferrarli e in seguito il genitore può  afferrare con le mani, i piedi e le mani del bimbo e farlo rotolare parzialmente da una parte e dall’altra.

Si può posizionare il bambino su un tappeto a terra, in modo tale che abbia lo spazio per rotolarsi e mettersi  a pancia sotto.

Durante il giorno, a casa, piuttosto che utilizzare carrozzina e ovetto, quando è sveglio può essere sistemato su una sdraietta inclinata. E’ sempre importante valutare la postura che  il bambino assume spontaneamente  anche sulla sdarietta, il piccolo deve essere  allineato e qualora non lo fosse si possono eventualmente usare anche  degli ausilii (asciugamano arrotolato, piccoli rulli).

Le sdraiette sono solitamente fornite di giochini appesi, è consigliabile metterne uno solo e al centro, in modo che il bambino non abbia eccessivi stimoli insieme e sia portato ad andare con le braccine verso la linea mediana, piuttosto che da un lato o dall’altro.

Anche se il bambino è lievemente ipotonico ed è utile stimolarlo, bisogna comunque leggere i segnali che ci invia e accorgersi quando è il momento di eliminare il giochino che ha davanti, perché il piccolo comincia a dare segni di stanchezza e nervosismo.

Intorno al 4°-5° mese, si può cominciare a tenere seduto il piccolo utilizzando il cuscino dell’allattamento (la versione grande) disposto a ferro di cavallo con il piccolo al centro in posizione seduta.

Inoltre sempre per stabilizzare il controllo del capo e favorire lo sviluppo della muscolatura del tronco si può tenere in braccio il piccolo con la schiena rivolta verso il torace del genitore e con una mano sotto al sederino e una intorno alla pancia del bimbo si può staccare la schiena del piccolo dal torace del genitore in modo che si alleni a mantenere il tronco eretto da solo.

Intorno al 5° mese, comincia lo svezzamento e si comincia a utilizzare il seggiolone, controllando sempre che il piccolo sia allineato e comunque per tempi brevi, perché è facile che nel seggiolone il bambino ipotonico possa assumere delle posture scorrette.

(6-9 mesi)

I genitori  dopo il cambio del pannolino, possono favorire lo sviluppo della muscolatura anteriore e aiutare il bambino a imparare a mettersi seduto da solo, trazionando anteriormente  il piccolo da  un braccio solo verso l’anca opposta e contemporaneamente fissare le gambe del piccolo con il proprio corpo, per offrirgli un punto fisso sul quale sollevarsi.

Dal 6° mese, si può far stare seduto il piccolo per tempi sempre più lunghi,  in maniera tale che si eserciti e stabilizzi la postura seduta, che tra il 6° e il 7°mese dovrebbe essere acquisita.

Il bimbo infatti dovrebbe essere in grado di stare seduto da solo, liberando le braccine dalla funzione di sostegno, per usarle invece per afferrare oggetti e per le reazioni di equilibrio.

Il bambino dovrebbe essere  sistemato  soprattutto a terra  sul tappeto,  per fare esercitare  il carico sulle braccia e sviluppare i muscoli della schiena.

Inoltre da tale posizione il bambino dovrebbe cominciare a sollevare il bacino come prerequisito per il gattonamento.

Non tutti i bambini gattonano e non è una fase fondamentale e propedeutica per le acquisizioni successive, ma per un bambino ipotonico imparare a gattonare  vuol dire esercitare i muscoli delle braccia, della schiena,  cominciare a sperimentare il carico sul bacino, appoggio sugli arti superiori ed è quindi consigliabile favorirla.

Il genitore non può sostituirsi al terapista, ma in questa fase  può stimolare il piccolo mettendolo a pancia sotto sopra il cuscinone dell’allattamento o utlizzando dei rulli o cuscini da disporre sotto l’addome in modo che appoggi con le mani e con le ginocchia sul piano, oppure ancora più semplicemente, può mettersi seduta a terra su un tappeto con le gambe distese e appoggiare il bambino con l’addome appoggiato sulle gambe in modo che carichi da un lato con le mani e dall’altro con le ginocchia, mettendo un giochino musicale davanti per incuriosire il piccolo e fargli mantenere una posizione lievemente scomoda.

Per gli spostamenti esterni da metà  del 4° mese può essere utilizzato il passeggino per tempi brevi,  i modelli attualmente in uso,  hanno lo schienale rinforzato e regolabile, non utilizzare quelli ultraleggeri.

Il passeggino non và posizionato con lo schienale a 90° ma leggermente più inclinato, disponendo un giochino davanti, il bambino sarà stimolato ad sollevarsi per osservare e afferrare il gioco.

(9-12 mesi)

Il bambino con ipotonia è spesso un bambino che si accontenta, cioè gioca con quello che ha intorno il più vicino possibile e anche se c’è un gioco più interessante e nuovo poco distante, non tenta di  spostarsi per raggiungerlo.

Per questo anche i giochi e le stimolazioni fornite devono essere adeguate,  sia come numero che come caratteristiche.

E’ opportuno usare dei giochi più specifici,  per esempio  dei cubi che inizialmente tirerà fuori e dentro da un contenitore e poi metterà uno sopra l’altro, il gioco degli anelli da sfilare e infilare,  dei libricini specifici per l’età, la palla, giochi detti causa-effetto (spingi e esce fuori il pupazzetto ecc.),  gli incastri, canzoncine filastrocche e musica cantata dai genitori, piuttosto che giochi molto rumorosi e afinalistici.

Il bambino non deve essere fatto camminare dall’adulto, eventualmente può essere tenuto in piedi  qualora il  piccolo lo desiderasse per qualche minuto, dopo che un medico o il terapista ha valutato l’appoggio dei piedi del piccolo.

Il genitore in questa fase e già alla fine della precedente, può aiutare il bimbo  ipotonico creando le condizioni di gioco favorevoli. Può cioè disporre il tappeto vicino ad un divano o altro tipo di appoggio anche più basso (sgabellino, rialzo Ikea per esempio, ecc.) in modo che il piccolo possa provare a mettersi  prima in ginocchio e poi in piedi ed successivamente cominciare a spostarsi lateralmente appoggiandosi sul divano.

In seguito si può  fornire un carrellino o una sedia, da utilizzare come appoggio per gli arti superiori,  per tentare di camminare da solo.

A meno che non ci sia un’indicazione specifica del medico o terapista,  l’uso delle scarpe non è consigliato perché rende gli spostamenti e i cambi di posizione più complicati,  inoltre il piede,  senza scarpa,  riceve maggiori stimolazioni sensoriali e propriocettive.

E’ sconsigliato in generale,  da diversi anni, l’uso del girello perché il bambino sperimenta a livello del bacino e dei piedi un carico non corretto e soprattutto, in un bambino con ipotonia muscolare, questo può determinare delle anomalie dell’accrescimento scheletrico.

L’uso del box non è per me sconsigliato in assoluto,  ma nel caso del bambino ipotonico non è da utilizzare ed è invece indicato l’uso del tappetone.

Le scale dello sviluppo motorio indicano che l’acquisizione della deambulazione autonoma (senza sostegno) può essere raggiunta tra i 11 e i 18 mesi  di età.

Il termine dei 18 mesi,  indica che un bambino può ancora non avere raggiunto la deambulazione autonoma,  ma dovrebbe  comunque presentare tutti i prerequisiti che portano ad acquisirla.

Se un bambino a 9-12 mesi non gattona,  non  tenta di mettersi in piedi,  ha una reazione  di sostegno poco valida,  è preferibile intervenire  subito,  piuttosto che aspettare e dover poi intraprendere un percorso più lungo.

Queste sono alcune indicazioni per favorire lo sviluppo del bambino con ipotonia muscolare,  ma il genitore dovrebbe cercare di non sottoporre il bimbo a richieste eccessive e proporre ogni attività attraverso il gioco, senza costringerlo, qualora non avesse voglia.

Comunque   essere  informati e fare attenzione ad alcuni elementi (organizzazione degli spazi,  proposte adeguate)possono  già essere un grande aiuto per il bambino ipotonico e un primo passo verso un processo di prevenzione dei ritardi psicomotori.

One thought on “Ipotono muscolare: Come stimolare lo sviluppo del bambino

  • 17/08/2017 at 10:51 pm
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    Complimenti, bellissimo articolo, puntuale e concreto. Grazie

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